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INFO

  • DATA: 18-09-2018
  • LUOGO: Shiraz

STATO DI PROVENIENZA

storia di franz ashiraz iran brasile

Brasile

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La storia di Franz – Shiraz

Perché la storia di Franz a Shiraz? Ho incontrato Franz durante il mio primo viaggio in Iran. Ero a Shiraz, di fronte alla Moschea principale, e stavo cercando di entrare. Mi sono accodata a un gruppo di occidentali che si erano affollati di fronte a una ragazza che accompagnava i turisti stranieri all’interno. C’erano alcune coppie di fidanzati o gruppetti di amici, poi io e Franz, due viaggiatori in solitaria.

Franz era colpito di aver incontrato una ragazza che viaggiava da sola in quel Paese e, dopo qualche chiacchiera, mi ha chiesto se potesse fare una story su di me su Instagram visto che alcune ragazze che lo seguono nei suoi viaggi gli avevano chiesto se fosse sicuro viaggiare per le donne in quel Paese, io avrei saputo come rispondere.

Franz ha un bello spirito: quello del nomade consapevole. Un bel giorno si è svegliato dalla sua routine e ha deciso che gli sarebbe piaciuto cambiare vita, girare il mondo e trovare un nuovo scopo. Per ora lo scopo è godersi il “qui e ora”, uscire dalla routine, una volta finiti i soldi fermarsi da qualche parte a lavorare e poi ripartire per nuove avventure.

Ecco, Franz non è uno di quei viaggiatori tipici di Instagram che si fanno foto bellissime e iniziano il loro viaggio con una fotocamera da centinaia se non migliaia di euro alla mano. Lui viaggia “leggero” e ha con sé solo il cellulare, non ha infiniti follower e fa dei post ogni tanto per mostrare alle persone che ha incontrato o ai suoi amici e alla sua famiglia a casa dove si trova nel mondo.

Prime domande.

– Cosa apprezzi di più della tua vita nomade?

– Apprezzo avere nuove esperienze ogni giorno, conoscere differenti culture e tipi di società, incontrare gente e imparare nuove cose “on the way”.

Franz è brasiliano e prima di iniziare la sua vita nomade nel 2018, lavorava per una grande azienda di telecomunicazioni a Rio de Janeiro dedicandole la sua vita e i suoi sforzi per circa 16 ore al giorno. Era costantemente sotto stress, scontento e si sentiva come un criceto sulla ruota.

Quando l’ho incontrato a settembre 2018 aveva già:

  • visitato 30 Paesi;
  • vissuto in una barca a vela;
  • sperimentato i -25 gradi;
  • fatto immersione con 10 squali attorno.

Nel 2019 ha lavorato per 6 mesi in una nave da crociera e poi ne ha viaggiati altri 5. Ora è in uno ski resort in Austria. Qui sotto la mappa dei Paesi visitati finora.

Quando gli chiedo: “cosa ti manca di più?” mi risponde “Mia madre e il riso coi fagioli”, cibo tipico brasiliano. La cosa più importante che possiede è il suo zaino, quando si fa una vita nomade si può portare con sé davvero solo l’essenziale.

– Dove ti vedi tra qualche anno, Franz?

– Il mio sogno è di aprire un bar di fronte alla spiaggia e godermi lì la vita, semplicemente.

Viaggiare serve ad aprire gli orizzonti ma anche a esplorare meglio sé stessi e a stabilire le proprie vere priorità, e in questo periodo di lockdown generale Franz ha deciso di ritornare a casa in Brasile e abbandonare l’idea di un viaggio di sei mesi in Africa. Il viaggio di rientro ha significato giorni e giorni in vari aeroporti e l’incertezza di rimanere bloccato da qualche parte.

Ora medita, legge libri e finalmente assapora le ricette della persona che più gli è mancata al mondo durante i suoi viaggi, sua mamma, recuperando una dimensione di sicurezza, mentre fuori si ha la sensazione che i contagi aumentino a dismisura nonostante le dichiarazioni del presidente Bolsonaro, e che il coronavirus possa colpire duramente il Brasile e accentuarne ancor di più le fragilità sociali.