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INFO

  • DATA: 12-01-2020
  • LUOGO: Giordania

STATO DI PROVENIENZA

storia andrea jerash

Svizzera

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La storia di andrea, lo svizzero di jerash

Ero a Jerash, l’antica città romana conosciuta come Gerasa, e avevo appena cambiato i soldi. Uscita dall’ufficio di Money Exchange mi guardavo intorno, non è che a Jerash la sera in pieno inverno ci sia moltissima scelta, avevo anche voglia di spendere poco, nei ristoranti giordani i turisti ci lasciano le penne.

Si avvicina un uomo col tipico cappotto lungo beduino e mi chiede “hai bisogno di qualcosa?” capisce subito che sono italiana. È molto alto, coperti dal cappuccio si intravedono i suoi occhi chiari e la pelle abbronzata, non è un mediorientale. Inizia a parlarmi in italiano con un accento strano.

Mi chiede di aspettarlo – va a comprare tabacco – mi può indicare un posto dove mangiare bene a poco prezzo. Il posto in cui mi porta è un piccolo fast food tipico dove vendono hummus, falafel, verdure, semplice ma estremamente pulito! Cosa non facilissima da vedere in giro.

Il sufi errante

Si vede che ha voglia di chiacchierare. Quando l’ho visto mi ha ricordato un sufi errante, quei mistici islamici che ho letto girassero dal Medioriente all’India, estremamente colti, girovagavano per il mondo e vivevano della gentilezza altrui.

la storia di andrea a jerash

Andrea è uno svizzero tedesco, ha vissuto molti anni nel Ticino e per questo parla italiano, anche se ha imparato anche il dialetto, altrimenti non poteva sopravvivere. È stato contrabbandiere negli Anni ’80 e aveva traffici tra Svizzera e Marocco, per questo ha imparato l’arabo.
Ha vissuto 7 anni in Israele e adesso è in Giordania. Penso abbia una cinquantina d’anni.

Questo Paese gli piace molto perché la gente è buona, mi dice, lo invitano sempre a mangiare e riesce a vivere tranquillamente. Mi spiega come fare per dire “basta” in Giordania, cioè avanzare qualcosa nel piatto o nella tazza, che altrimenti verrebbero riempiti all’infinito.

Una vita in cammino

Gli piace camminare, dormire all’aria aperta con la sua amaca, ogni tanto dorme nel suo “buco” a Jerash, così lo definisce. Deve essere un bugigattolo in cui ha lasciato le sue poche cose, adesso è inverno e fa freddo per dormire sempre all’aperto. Ogni tanto torna in Svizzera, ha una figlia che vive sul Lago Maggiore.
Adesso collabora con una ONG di Mendrisio che si occupa di progetti educativi con i rifugiati siriani a Jerash. A loro e ai giordani Andrea vuole insegnare due assiomi fondamentali della Svizzera: pulito e verde, “clean and green”. Qui tutti i campi, le coste, le strade sono pieni di rifiuti, soprattutto plastica.

*non ho foto di Andrea, quella che vedete qui è puramente indicativa.