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INFO

  • DATA: 12-08-2015
  • LUOGO: Russia

STATO DI PROVENIENZA

Russia

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A casa di Vladya – San PietroburgO

A casa di Vladya a San Pietroburgo durante il viaggio in Transiberiana. Vladimir (Vladya) è un russo abbastanza strano che vive per metà del tempo in Venezuela. È un amico di Sasha (link alla storia) e ha un mini appartamento nel centro di San Pietroburgo a cui si accede tramite delle strette scale. Sasha aveva appuntamento con lui per cena.

Vladya è un grosso omone che parla bene inglese e spagnolo (con accento venezuelano) e quando entriamo sta cucinando assieme alla sua ragazza Tanya, magra, capelli neri, non una parola di inglese se non una sorta di intercalare “Nice!” con cui risponde a tutto ripetendolo almeno tre volte di fila con un sorriso finto, scandendo il ritmo “Ni-ce!” con un movimento della testa e appoggiando le mani sui fianchi sculettanti.

La casa di Vladya è molto piccola: una mini cucina, una stanza da letto e un piccolo bagno, ma ci sono tutti i comfort! Lavatrice e lavastoviglie incluse. È arredata con una certa attenzione, con una carta da parati che ricorda le pagine dei giornali e dei quadri raffiguranti una vespa, caffè e altre cose di questo tipo.

Si vede che Vladya è un russo ricco e la sua ragazza ricalca lo stereotipo della ragazza carina e sciocca, mi dispiace per lei e soprattutto non approvo come la tratta lui, sembra quasi la sua serva! Ma sono appena arrivata e sono ospite, non mi sembra il caso di litigare.

Vladya è volgare, Sasha mi aveva avvertito, ma è divertente osservarlo, non credo mi capiterà di nuovo nel viaggio un personaggio di questo tipo e, oltretutto, sta preparando la cena! Con noi c’è anche Alex, un altro amico di Sasha.

– Andiamo sul tetto? Mi chiede Alex.

– Perché no? Rispondo io.

La passione per i tetti

Questo è il mio primo giorno in città, ma subito entro in contatto con la passione sfrenata della gente per i tetti. Quando Alex mi ha chiesto se volevo andare sul tetto, immaginavo che sul tetto ci fosse una piccola terrazza o che comunque dovessimo uscire da casa di Vladya e salire fino all’ultimo piano dell’edificio… invece Vladya posiziona una scaletta a 5 pioli sotto alla finestra velux della camera da letto che, mi dicono, dà sul tetto.

Sale Alex col suo bicchiere di vino ovvero: sale i pioli della scala, posa il bicchiere da qualche parte, fa leva sulle braccia, mette un ginocchio sul bordo della finestra e si tira su. Una volta sul tetto, mi tende la mano. Io gli passo il bicchiere. Vedo che Alex non è in piedi, ma resta seduto vicino alla finestra.

Salgo i pioli, ripeto l’operazione come ho visto fare a lui e mi ritrovo letteralmente sul tetto! In pendenza… Sasha sale dopo di me e adesso siamo in 3 su un tetto ricoperto di lamiera. Alex dice di non preoccuparmi, conosce bene i tetti perché quando era all’università faceva lo spazzacamino. Ora è ingegnere edile e lavora per un’azienda che costruisce ristoranti.

Saliamo fino al punto di massima altezza dove ci sono i camini e iniziamo a sorseggiare i nostri bicchieri di tinto cileno parlando leggeri sui tetti di San Pietroburgo. Il sole inizia a tramontare e questo momento di allegria, giovinezza, perfezione, potrebbe non finire mai.

L’ospite imprevisto

All’improvviso ci accorgiamo che si avvicina da un altro tetto un uomo con fare circospetto. Inizia a gridare qualcosa in russo, io ovviamente non capisco. Alex gli si avvicina, poi Sasha, poi io. Non so bene cosa stia succedendo, magari è una guardia o un portinaio molto atletico che ci dice di andare via!

Ma ecco che sbuca Vladimir a mezzo busto dal tetto e gli urla minaccioso:

– Se vuoi restare porta da bere, altrimenti vattene!

L’uomo sorride sommesso, fa marcia indietro e se ne va. Ok, per tutti è una cosa normale, quindi non mi faccio tanti problemi. Scendiamo dal tetto perché è pronta la cena: bocconcini di manzo (allora non ero ancora vegetariana).

Dopo cena usciamo da casa di Vladya che porta con sé la sua GoPro. Non so come, ci ritroviamo a correre per le vie di San Pietroburgo con Vladya e Tanya che fanno gli scemi e noi dietro, in una scena surreale di ebbrezza e finta leggerezza che sta per deprimermi.

Sasha mi fa un cenno e ci allontaniamo dal gruppo senza dire nulla, vuole portarmi a vedere l’apertura dei ponti (link a tips).