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INFO
- DATA: 27-09-2020
- LUOGO: Corea del Sud
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letture consigliate -
Corea del Sud
La moglie coreana
Min Jin Lee
La moglie coreana è una saga intima sullo sfondo della Storia che ha afflitto la Corea per decenni e poco conosciuta in Occidente. Distruzione e umiliazione che hanno attraversato generazioni come quelle descritte in queste pagine di cui Sunja è protagonista.
Corea, anni Trenta. Un battello che transita tra una vita lenta e dolce del mondo infantile di Sunja e la speranza di una vita adulta migliore proprio nel Paese i cui soldati stanno occupando la penisola coreana. Quando Sunja sale sul battello che la porterà a Osaka, non immagina di star cambiando per sempre il destino del figlio che porta in grembo e delle generazioni a venire. Sa solo che non dimenticherà mai il suo Paese, la Corea, che abbandona per non coprire di vergogna sua madre e distruggere il ricordo ancora vivo dell’amatissimo padre morto troppo presto. Ma anche in Giappone non c’è posto per chi, come lei, viene dalla penisola occupata. La sua vita si trasforma in una battaglia quotidiana, una corsa estenuante nella tempesta delle discriminazioni, un azzardo come il gioco giapponese proibito: il pachinko.
Le figlie del mare
Mary Lynn Bracht
La Storia nella storia di due sorelle, Hana ed Emiko. La saga inizia in Corea del sud nel 1943 per continuare in Manciuria e ricollegarsi alla Corea del 2011. Hana è una haenio, pescatrice di perle dell’isola di Jeju, una professione che si trasmette di madre a figlia, donne forti capaci di immergersi in profondità in apnea.
Per lei la Corea è la penisola occupata dai vicini giapponesi. È nata e cresciuta sotto la dominazione. Una sorellina, Emiko, che adora. Ma la sua vita semplice s’interrompe improvvisamente il giorno che, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria. Lì, è fare diretta esperienza della dominazione giapponese, imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito.
Ma una haenio, una figlia del mare, sa resistere senza respirare a lungo. È quello che fa Hana fino a recuperare la superficie dell’acqua e la libertà. Ma Hana non è la sola a lottare. Emiko è andata avanti senza poter dimenticare il sacrificio della sorella. Ancora dopo 60 anni, nella Corea del Sud, del 2011, Emiko non trova pace e insegue il passato.
La vegetariana
Han Kang
La storia di una famiglia e una protagonista che a un certo punto non riesce più a mangiare.
Le storie dei componenti familiari si intrecciano. Separazioni, rifiuti, tradimenti fanno da sfondo ai disordini alimentari e al sesso che non vengono mai chiamati per nome dall’autrice Han Kang.
Non c’è un giudizio sul cosa sia meglio essere, asceti o onnivori, nessuno dei due è un viaggio a lieto fine. Astenersi dal mangiare esseri viventi, incluse le piante, non porta all’illuminazione, ma a spegnersi gradualmente per propria volontà, quella della protagonista. E’ la morte in sé a essere terribile, o piuttosto il modo in cui si muore?
Letture consigliate – Corea del Sud