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INFO

  • DATA: 12-04-2019
  • LUOGO: Milano

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letture consigliate citta' di Milano

Vladimir Scerbanenco
La ragazza dell’addio (1956)

Scerbanenco è uno degli autori milanesi che più mi piacciono. Ucraino di origine, ha scritto noir spesso ambientati a Milano e dintorni.

La ragazza dell’addio è Milla, ricca signorina della provincia pavese, vive in una grande casa avvolta nella nebbia della Padania con il padre. È innamorata di Martino, giovane in rovina economica che sta studiando medicina e che la tratta da eterna amica. La storia si svolge nell’Italia degli anni ’50, nei salotti colti e oziosi e lungo le strade della vita in cui Martino inciampa a più riprese.

Questo libro di Scerbanenco non è un noir, ma un romanzo psicologico in cui l’autore guida il lettore in un’avventura che ci riporta a uno spaccato d’Italia  lontana, ma in cui, grazie alla bravura della sua penna, non è difficile ambiaentarsi.  

Ho visto lo spettacolo basato sul testo di Jordan Harrison al Teatro Parenti di Milano. Marjorie, un’anziana malata di Alzheimer (Ivana Monti), viene affiancata nella vita quotidiana da un Prime, un robot a cui lei ha deciso di dare le sembianze di suo marito Walter, morto anni prima.

Grazie all’intelligenza artificiale il Prime impara e si inserisce all’interno della famiglia di Marjorie, facendole compagnia e aiutandola, mentre lei dimentica, a ricordare. Le dinamiche familiari che si instaurano con la figlia e il genero e l’interazione del robot che poco a poco, sistematizzando le informazioni raccolte dai discorsi che ascolta, sa più dei diretti interessati, sono evoluzioni affascinanti e allo stesso tempo spaventose. L’Intelligenza Artificiale può aiutare i malati e le famiglie a gestire la malattia? Fino a che punto? Questo testo fa riflettere su uno scenario futuro ma non futuribile: Marjorie potrebbe essere mia madre tra una ventina d’anni… Dove saremo arrivati con la tecnologia? Avrà il suo Prime?