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INFO

  • DATA: 18-12-2020
  • LUOGO: Seul

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Sud Corea

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Curiosità sud coreane: l'apparenza parla

Alessandra da Seul, Sud Corea

Un cuore pulsante

L’accostamento apparentemente stridente tra tradizione e futurismo è diventato nel corso del tempo una nuova forma d’identità, quella di cui i coreani sono stati saccheggiati durante le tante guerre che si sono alternate nella penisola. Seul è un enorme cuore pulsante, i suoi distretti ne rivelano svariati volti e anime. In alcuni casi i contorni sono così chiari e netti che gli abitanti tendono a identificarsi col proprio quartiere, ne sono al tempo stesso influencer e follower.

Io vivo qui ergo questo sono io

Un giorno tornando a casa dopo cena ho incrociato al portone una coppia in pigiamone di pile e piumino in procinto di uscire. Per “pigiamone di pile” non intendo un brutto ma sobrio pigiamone.  No, in Corea il “pigiamone di pile” ha colori sgargianti e motivi infantili sparsi e ben visibili. Il mio lato open minded mi ha bacchettato prima che potessi formulare qualsiasi commento. I concetti di normalità e stranezza sono soggettivi e intercambiabili quando ci si sposta lungo meridiani e paralleli. Giusto? Evidentemente a Seul in seconda serata capita di incrociare giovani avvolti nei loro pigiamoni – pile o cotone in funzione delle stagioni – nei piccoli supermercati di quartiere o lungo il parco sotto casa con un caffè americano in mano. Quella che ai nostri occhi è una stranezza, potrebbe essere interpretata, invece, come un modo per combattere l’alienazione della megalopoli. Probabilmente ispirato dalle serie TV americane e il look rilassato delle serate infrasettimanali, è un modo per dire “io vivo qui” ma, anche, “questo quartiere sono io”. 

pigiamone

Alla scoperta della nuova normalità

Il primo incontro con i pigiamoni ha innescato la mia curiosità alla ricerca di elementi assolutamente comuni in Corea ma particolari per l’occhio europeo. In uno dei post precedenti ho parlato di come la conoscenza delle tradizioni culinarie locali sia uno dei primi passi per l’integrazione in un nuovo Paese. Ebbene, la scoperta delle abitudini permette di avanzare nel processo! Infatti, dietro a ogni normalità/stranezza c’è un’origine storica o un evento scatenante; osservare, farsi delle domande e approfondire aprono le porte alla conoscenza, comprensione e, quindi, all’integrazione.

Mai fermarsi alla prima impressione

Il primo esempio che mi viene in mente è quello che vedete nella foto qui in basso. Ero in metropolitana diretta a lavoro e di fronte a me sedeva una coppia. Lei con un bigodino in testa. Nella mia raccolta ho intitolato questa foto “Assumere soluzioni punk per sopravvivere al liscio”. È stato il mio primo pensiero, pensando a una scelta inconsueta ma personale della ragazza. Sbagliato! Da quel momento in poi incontri di quel tipo si sono moltiplicati ed io sono stata costretta a mettere da parte il mio giudizio e a farmi qualche domanda sull’origine dell’abitudine. 

bigodino

Un bigodino che fa storia

Quello che ho scoperto è stato totalmente inaspettato. Nel 2017, il giudice in carica dell’estromissione della Presidentessa Park si è presentata in Corte Costituzionale – per uno dei processi più importanti nella recente storia Sud Coreana – con due bigodini ancora in testa. L’immagine, in una società super interconnessa, è diventata virale. Involontariamente, il giudice Lee Jung-mi è diventata il simbolo della donna lavoratrice e impegnata, della rivalsa nei confronti di una società in cui la prima missione della donna è stata essere curata e bella, semplicemente apparire perfetta. Questo episodio ha innescato un momento d’importante riflessione sul ruolo delle donne lavoratrici in Asia e il bigodino si è trasformato in un simbolo di emancipazione. Esempio di come la storia crei nuove abitudini e normalità.

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Look di coppia

L’aspetto della cultura coreana che utilizza l’apparenza per la trasmissione di messaggi è riconoscibile anche nel “couple look”. Poco dopo il mio arrivo, in un centro commerciale ricordo di essere stata colpita da due manichini, mano nella mano, con outfit abbinato. Ho pensato a un messaggio promozionale del negozio. Sbagliato! Il concetto del “couple look” è parte integrante della società coreana. L’apparenza diviene qui strumento per affermare il proprio status di coppia di fronte a chiunque osservi, o per sentirsi vicini nel caso di relazioni a distanza. Volendo scavare più a fondo, essere single in Corea è tradizionalmente considerato atipico, mentre la relazione romantica qualcosa cui ambire e trionfo da ostentare. Sebbene la società stia cambiando, single convinti e coppie non sposate siano in aumento, è ancora abbastanza comune identificare lo status di single con l’immagine della solitudine e l’infelicità.

combined couples

©Elisabetta Giromini

Mode diverse, un solo messaggio

C’è anche da dire che sei anni d’istruzione secondaria in uniforme e circa due di servizio militare obbligatorio contribuiscono all’usualità dell’outfit abbinato.  Ma da dove ha origine?  Apparentemente è un’evoluzione del cosiddetto “outfit da luna di miele”. Inizialmente rappresentato dal tradizionale hanbok per le donne e completo per l’uomo, da qualche decade è stato sostituito da abiti moderni e accessori da viaggio abbinati che indicano al mondo il raggiungimento del traguardo: il matrimonio! Come dire: la moda cambia ma il messaggio resta.

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