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- DATA: 16-05-2020
- LUOGO: Milano
STATO DI PROVENIENZA
Italia
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Nicola, medico oncologo in emergenza covid19
Tutti gli interventi terapeutici per i malati oncologici, in questo periodo e nei limiti del possibile, sono stati bloccati e rimandati per difendere i pazienti e non farli andare negli ospedali. Questo dice Nicola: i pazienti oncologici hanno un sistema immunologico fragile e possono più facilmente prendere malattie virali, bisogna stare molto attenti.
Con la ripresa della cosiddetta Fase 2, bisognerà gestire i pazienti dal punto di vista psicologico, l’aver allungato il periodo di controllo a significato un aumento dello stress relativo agli esami.
Essere bloccati in casa per due mesi, per pazienti che hanno un sistema immunitario debole, è la cosa peggiore! Non avviene nessuna stimolazione di tipo fisico o ambientale e vanno nuovamente stimolati, magari con un po’ di attività sportiva. Di sicuro, la loro fragilità è aumentata.
La situazione epidemica
Nella Fase 2, sarà molto importante dividere i pazienti in due gruppi per la ripresa dei controlli: chi ha una bassa possibilità di riammalarsi, per cui il periodo di controllo verrà allungato, e chi ha invece la precedenza.
C’è da considerare che la situazione epidemica non sparirà di punto in bianco e i pazienti vanno tenuti il più possibile lontani dagli ospedali, sottolinea Nicola. La Fase 2 sarà un percorso in divenire, più scende la carica virale della popolazione più si andrà verso la regolarizzazione della situazione.
Bisogna però mantenere un vigile sistema di controllo e, soprattutto, spingere all’uso delle mascherine per evitare i contagi dato che molte persone sono positive senza saperlo. Va bene qualunque tipo di tessuto, basta che copra naso e bocca, così da impedire la circolazione dei “droplet”, ovvero quelle micro goccioline con cui facilmente si trasmette il virus.
La resilienza per un paziente oncologico
La resilienza è una resistenza “interna” che ognuno di noi può sviluppare, i pazienti di tumore hanno sviluppato una grande resilienza. Chi ha fatto sei mesi di chemioterapia, sa come resistere di testa a una situazione difficile. I malati oncologici in genere hanno vissuto bene questa quarantena, il cancro li ha allenati, si sono formati alla resilienza. Come società dovremmo prendere esempio da loro, questo il messaggio di Nicola nel suo ruolo di medico oncologo a Milano.
Anche Nicola, come Cristina e Veronica, è parte dell’associazione C6 Siloku.